Dalla fine all’inizio

Io sono annegata un milione di volte.
E ogni volta ho pensato questa è l’ultima.
Ho aspettato sul fondo una mano a trascinarmi su e ho sempre trovato solo la mia, più tenace di prima.
Perché non c’è nessun motivo per far male agli altri e proprio per questo il male, semplicemente, fa male.
Io non sono morta solo perché non volevo morire.
La mia lava è scivolata sulle persone, sul tempo, sulle cose. Senza potersi fermare.
La mia armatura è piena di buchi, ma ho scoperto che in quei buchi, a volte, brillano stelle.
Ho imparato molte cose che non avrei mai voluto imparare e ne ho capite altre che ho sempre aspettato.
Che la fortuna non è quello che mi capita ma quello che faccio succedere.
Che certi giorni sono viva lo stesso.
Che le persone non cambiano e che io non tornerò mai più la stessa.
Che non posso pretendere che mia figlia dia senso alla mia vita perché significherebbe non aver avuto il coraggio di farla nascere.
Che io non so dire non posso e che domani farò quello che non so ancora.
Se mi guardo non mi riconosco ma continuo a scegliere di essere forte, non debole.
E oggi so di meritare il mio nome lungo e difficile.
E di poterlo anche dire. Alessandra.

 

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